"Thro' evening shades I haste away / to close the labours of my day."

AntiMabon

Sono rimasta perplessa da voi che festeggiate l’equinozio il 21 quando i calendari, gli almanacchi e – mi dicono dalla regia – persino Wikipedia dicono che l’equinozio è il 23.
Non discuto di quei problemi logistici che immancabilmente capitano quando cause di forza maggiore impongono di spostare le celebrazioni al primo weekend papabile (lo facciamo sempre anche noi), ma un conto è questo, un altro è farne una questione di “tradizione”. E’ ovvio e comprensibile che nei manuali e nei vari siti web che trattano le feste pagane convenzionalmente equinozi e solstizi si facciano cadere il 21 del mese, ma da nessuna parte nessuno ha mai affermato “festeggiate il 21 anche quegli anni in cui cade il 22 o il 23” come se il 21 fosse, che ne so, un numero più bello. Tradizione è fissare i Sabbat maggiori in date canoniche perché seguire un calendario lunare o (peggio che peggio, oggigiorno) agricolo potrebbe essere complicato, passi anche il sentirsi alienati da un clima che spesso e volentieri sovverte le stagioni… ma inventarsi gli equinozi è ridicolo.
Personalmente credo che questo tipo di ignoranza non abbia una giustificazione plausibile… non mi sono mai accanita particolarmente contro il fluffybunnysmo imperante del neopaganesimo moderno, però a tutto c’è un limite, e questa per me è semplicemente cialtroneria. Non è possibile che uno si prenda lo sbattimento di tenere in piedi, chessò, una pagina facebook, e poi non controllare un caspita di almanacco.

Ad ogni modo, dopo averci regalato una mattinata vergognosamente estiva e un pomeriggio passabile, ieri sera ci ha fatto compagnia il temporale. Poi, come volevasi dimostrare, stamani alle 8 era uno schifo, alle 11 quando sono uscita con la cagnetta si stava così bene che mi è sembrato di rinascere, e adesso vediamo quanto dura… Comunque sia abbiamo avuto tempo per cavallare un po’ e ne ho approfittato per raccogliere qui e lì quel che passa la campagna: noci, nocciole, mele, pannocchie…

Volevo le pannocchie perché da qualche parte ho letto che appenderle in casa a mazzetti di tre porta bene, poi in realtà Yuri ne ha raccolte altre che parevano più commestibili e ci abbiamo fatto cena. Con le barbe mi ha preparato una tisana, dice che fa bene alla vescica… ne è uscita una cosa che pareva brodo di mais, ne ho bevuto a stento mezza tazza e stanotte ho fatto sogni assurdi di boschi in cui gli alberi crescevano in orizzontale, chiese in cui durante i funerali le salme rigurgitavano riso come fossero sciami di insetti, e un locale in cui al posto del gelato facevano coppette di crema spalmabile a gusti assortiti – però c’era una promozione interessante: se facevi scegliere i gusti ad un’altra persona, pagavi di meno. Il cameriere si scandalizzava perché accettavo una coppa di lampone e liquirizia, e mi ricordo che gli chiedevo Perché? Le Morositas non avevano gli stessi gusti?!

Naturalmente quand’è suonata la sveglia di Yuri ero più stanca di quando sono andata a dormire, e so che se adesso mi adagio da qualche parte – a letto a guardare la tv, o sul divano a leggere un libro – mi abbiocco nel giro di cinque minuti. Potrei pulire la teca di Lady Vashj, visto che ricordino ci ha lasciato dentro… epperò sono tanto belli i serpenti, lo faccio anche volentieri 😀

3 Risposte

  1. Flavia

    Direi che i solstizi e gli Equinozi festeggiati “a cacchio” mi fanno sorridere (e anche un po’ storcere il naso, dai) come i sedicenti almanacchi che girano con le lune tracciate male. Oltre alla semplice logica, basterebbe digitare due parole su google per capire se la gobba è crescente o calante.

    22 settembre 2014 alle 20:01

  2. Sono perfettamente d’accordo. Purtroppo la mediocrità è in drammatico aumento, come ci dimostra Facebook giorno dopo giorno.

    23 settembre 2014 alle 13:55

  3. CeleTheRef

    ma… raccogli i frutti autunnali degli altrui campi? che la tua cavalcatura sia ben rapida!

    però ammetti che fai dei sogni interessanti!

    6 ottobre 2014 alle 11:30

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