"Thro' evening shades I haste away / to close the labours of my day."

Archivio per ottobre, 2014

SbOttobre

Ah sì, questi ultimi 2-3 sono stati giorni da cancellare dal calendario. Con la Nonna2 sto assistendo ad una parabola ascendente di drammi più che inconsulti. A livello che lunedì o martedì pomeriggio deve aver incontrato sua nipote che accidentalmente s’era strappata una delle calze, e giovedì mattina – mentre la cagnetta era a tosare in quel nuovo negozio che hanno aperto da poco in centro e per cui ci ha assillati tutti per settimane fino a prenderci per sfinimento – è arrancata penosamente in ben TRE negozi diversi cercando un paio di calze/leggings/fuseaux (tanto per lei sono tutti la stessa cosa) che costassero meno di 10 euro (perché non ha soldi, salvo quando ci son da spendere 40 euro di toeletta per cani) per quella povera creatura negletta della sua nipotina (18 anni a dicembre) trascurata da una madre degenere che ha abbandonato il tetto coniugale lasciando il marito (suo figlio) da solo proprio nel momento in cui era sommerso dai debiti e avrebbe avuto più bisogno di aiuto (ha rilevato un’attività piena di debiti e per poterne pagare almeno un pezzo ha portato via alla moglie una casa con terreno che le era intestata). Niente di tutto ciò è REALE, salvo quel che c’è scritto tra parentesi, ed il fatto che sua nipote avesse in effetti un buco su una calza/leggings/fuseaux. Suo figlio, poi, è separato ormai da qualche anno.
Ad ogni modo siamo in piena fase maniacale e ogni pensiero si tramuta in un chiodo fisso, ma di quelli che tenevano il Cristo in croce, e quel Cristo è convinta di essere lei. Come è convinta che la sua assistente famigliare del lunedì (amichevolmente ribattezzata “la Trulla”) sia in realtà una spia del governo, o quantomeno del servizio sanitario nazionale, che la controlla per capire se sia invalida veramente. Così come sarebbero a caccia di falsi invalidi persino gli ausiliari del traffico – che tanto lei non distingue da poliziotti, carabinieri e questurini – tanto da spingerla ad aggrapparsi frettolosamente al mio braccio ogni volta che passa un uomo in divisa.
Io non sono in grado di essere un faro in mezzo alla tempesta indefessamente giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese… perciò ci sono giorni, come questi, in cui torno a casa così intossicata dalle sue fregnacce che avrei voglia di tagliarmi con le lamette come gli emo, e invece di stare zitta ed ignorare la quantità immonda di lagnanze che mi rovescia addosso quotidianamente, le chiudo la bocca. Mercoledì stava cercando di spremermi riconoscenza, e che dovrei essere compartecipe della sua angoscia, perché se lei perde i sussidi suoi vari ed eventuali io perdo il lavoro… ma anche basta. Si può mettere in testa che io, in qualche maniera, un altro lavoro me lo trovo, non affondo insieme a lei, perché mi hanno già chiesto se ero disponibile per altri 3 contratti come assistente famigliare e anche ieri mattina mi è arrivata una convocazione per fare una piccola supplenza a Vellai. È lei che, senza soldi, deve rinunciare a qualcuno che le faccia compagnia, i mestieri a casa e che se la scarrozzi in giro quando ha bisogno di fare spese e commissioni; mercoledì gliel’ho detto fuori dai denti –  con garbo e sorrisi, ma fuori dai denti.
Ieri, per l’ennesima volta, si è permessa di fare i conti in tasca a mia nonna (quella vera). È un periodo in cui, peraltro, è convinta che mia madre e mia nonna parlino male di lei perché dispone delle mie mattinate come le pare e piace… sa benissimo di fare tanti capricci. Spesso e volentieri mi chiede cosa ne pensino del fatto che lei a giugno abbia perso l’accompagnatoria; non so, evidentemente è convinta che io mi vergogni a dire alla mia famiglia che non ha passato la visita della commissione, o qualcosa di simile. Ad un certo punto le ho domandato io: perché, cosa dovrebbe pensare mia nonna? E la risposta è stata: beh, so che lei non si è mai trovata in una situazione del genere perché ha lavorato e quindi ha anche la sua pensione (ricordiamo che lei invece percepisce solo la pensione di reversibilità del defunto marito di circa MILLE EURO… ), ma magari le dispiace che io sia senza soldi (… MILLE EURO…).
Me l’ha proprio cavata di bocca… è dispiaciuta per la sua salute prima che dei soldi, o almeno mia nonna è fatta così. L’alternativa sarebbe stata una scena sul genere di:

Ha avuto il coraggio di dirmi che anche lei una volta la pensava così, ma adesso la situazione è che se non hai i soldi non hai neanche la salute. Manco fossimo negli USA (…MILLE EURO…).
Se penso a tutte le notti insonni accumulate in vita mia perché ero senza soldi e volevo mantenermi da sola, o perché stavo facendo un lavoro che mi dava il voltastomaco, se penso che mia nonna ha perso prematuramente due figli su tre e non per questo si fa compatire perché mia madre s’è separata, e poi lei mi spara queste chicche… mi cadono le braccia. Se poi per disgrazia è uno di quei giorni in allegro stile premestruo, apriti cielo.
Ieri la conversazione-tipo era:
– L’idea di andare al mercato domani a fare la spesa con i soldi contati mi mette l’angoscia.
– Preferisce stare a casa ed evitare di spendere?
– Eh NO! Così è peggio! Smettere di uscire non è la soluzione!

Morale della favola: non voglio risparmiare, voglio più soldi.

(Mi ricorda qualcuno).

Per fortuna ottobre è stato un mese di piccolo shopping felice. Purtroppo una spedizione (di cui per scaramanzia non diremo nulla) ha subito dei ritardi e quindi il rivenditore mi ha scritto che spera di riuscire a mandarmela entro fine mese, però sono comunque arrivati due libri, un nuovo set di dadi per D&D e due Wreck this Journal che vorrei cominciare dopo Samhain.

Purtroppo è stato anche un mese di spese semi-impreviste, a partire dai 500 e più euro delle riparazioni sulla macchina di Yuri e finendo oggi con i 220 euro per i primi 31 quintali di fieno per la stagione fredda.
Erano meno balle del solito, ma grosse e pesantissime, abbiamo fatto una fatica lurida… però è servito per sudare fuori un po’ di negatività e mi tocca dire che ci voleva, finisco la serata con una tisana e poi andrò a letto sfatta e tranquilla. Se guardo indietro a questa settimana appena finita non sono per nulla soddisfatta, a parte aver praticamente obbligato Yuri a portarmi su dalla cantina tre scatoloni pieni di roba che finalmente ha trovato una sua collocazione in casa, non mi sembra di aver combinato niente di buono. L’unica cosa che mi abbia entusiasmato veramente sono stati i pomeriggi di gdr e la mia massima aspirazione di norma era riuscire a soffocare l’insofferenza varia ed eventuale giocando ad Animal Crossing; ne ha risentito anche l’atmosfera qui in casa, ovviamente, perché lo sca22o è diffuso, e quando non lo è, è semplicemente contagioso.
Tra un’ora è domenica… vediamo come va. Ottobre sembra non finire mai e io non vedo l’ora che Samhain si porti via un po’ di schifezze.