"Thro' evening shades I haste away / to close the labours of my day."

Archivio per giugno, 2013

Stoker

Le mie orecchie sentono ciò che altri non sentono. Piccole cose lontane che altri non vedono, io riesco a vederle. Questi sensi sono il frutto di una vita fatta di desiderio, desiderio di essere salvata, di essere completata. Come a una gonna serve il vento per per gonfiarsi, anch’io prendo forma grazie a cose che non appartengono a me…


AnteLithaRam

In questo Litha ho pensato parecchio alle Fate, ho pensato che mi piacerebbe molto prendere un grosso vaso – tipo quelli per piccoli alberi – e creare un minuscolo giardino per loro… un paio di piantine, una statuetta, magari la fontanella zen di Yuri che è ancora a casa dei suoi che prende la polvere. Ovviamente con Cassiel in casa questo non è più fattibile se non mi invento un sistema di renderlo a prova di zampine-manine.
L’ultima volta che siamo stati in vivaio (si parla ancora di quando Yuri si scervellava sul come rendere più acida l’acqua di rubinetto con la torba) avevo visto delle piccole serre di legno e vetro di sapore un po’… shabby? Si dice così? Ma chissà quanto costa prenderne una di dimensioni decorose.
Domani abbiamo in programma una grigliata a casina, ne approfitterò per vedere se lassù per sbaglio c’è qualcosa che possa fare al caso mio.

Ho pensato tanto anche agli animali, nella fattispecie ai miei. Ieri mattina è passato il maniscalco a fare la pedicure ai bimbuzzi fuori sede e li ha trovati tutti in ottima forma, anche Brandy, che sembrava quello con i piedi più disastrati. Cassiel e Guinness giocano insieme e sono adorabili, Pollo canta regolarmente – è indispettito perché in questa stagione di canottiere e spalle scoperte non sa più dove aggrapparsi – Lady Vashj ha fatto una muta di ben 60 cm ormai, e anche a Vespira non manca molto per cambiar pelle. Peraltro pensavo a quanto potrebbe essere divertente lasciare in giro un bel metro di pelle di boa, magari al parco giochi o ai giardinetti in piazza… se non fosse che la pelle di un serpente ha un certo potere nei lavoretti da strega e non vorrei sprecarne nemmeno una, sarebbe un bel colpaccio XD
Ad ogni modo, checché ne possano pensare tutti quelli come mio suocero che vedono gli animali soltanto come un intrigo quando è ora di andare in vacanza, io non saprei stare senza – ma sicuramente non sarei arrivata a questo punto se con Yuri non ci supportassimo (e sOpportassimo) a vicenda.
Stamattina ascoltando Tobia di Zucchero mi sono messa a piangere come una fontana!

A parte pensare e sistemare candele, pietre e fiori sull’altare per portare un po’ di verde estivo, ieri sera non ho combinato niente di interessante… anche se avrei potuto, era venerdì sera, ero a casa da sola e una volta tanto non c’era chissà che megamucchio di vestiti da stirare. Festeggeremo domenica pomeriggio con le comari prima che cominci il diluvio universale che ha promesso il meteo. Stasera intanto siamo qua, stipati in sei nella nostra minuscola magione a mangiare pollo al curry e a giocare una cosina che ha preparato Raffaella di cui ancora non so nulla di nulla.

Yay!


Fufinate

Ah ah, vero che ho anche un blog…

Ho cucinato per pranzo una montagna di riso per fare una montagna di onigiri; abbiamo anticipato a mercoledì la sessione gdr del giovedì (moriremo lessati qui dentro), e ho intenzione di propinare ai miei ospiti il mio nuovo regime alimentare del “basta schifezze” <disse quella che la sera prima s’era sparata un Quarter Pounder Bacon con le patate fritte> quindi oggi riso e pesce per tutti.
E poi il Master era da tanto che me li chiedeva.
E visto che l’ultima volta ci eravamo lasciati con quattro sprovveduti piggì in cima al tetto di un magazzino, in una zona piuttosto malfamata di Sharn, sotto il tiro di quattro balestrieri e senza la minima copertura… forse era meglio che cominciassi a fare un po’ la ruffiana.
Alla fine non siamo morti – ho curato come Cristo, praticamente. Abbiamo assediato il magazzino con tutto quello che avevamo e la cosa è finita con le razioni di biada del mulo del Nano incendiate e buttate dentro da una botola sul tetto; ma mentre li stavamo stanando come ratti, è comparso un tizio in nero, cantando come Céline Dion, con un grosso lupo a strisce. Noi siamo caduti addormentati come tanti fufini e il lupo ha sbranato tutti tranne noi.
Potere degli Onigiri!

Sfatiamo il mio piccolo mito personale che due grossi acquari in casa avrebbero tenuto un pochino fresco. No way, e sto molto invidiando i miei pesci. Non oso lamentarmi, comunque, perché non piove, c’è il sole, e se proprio il caldo dovesse diventare insopportabile potrei prendere Guinness – e magari anche il fufino – e andare a torrenti. Non c’è problema. L’anno scorso in fabbrica c’erano 34 gradi e non potevamo fuggire da nessuna parte.

Cassiel è un piccolo tesoro puzzoloso, ed è assolutamente vero che la dieta a base di quaglia cruda gli fa bene, ha il pelo morbidissimo. Ha smesso anche di mordere ed è giocherellone con tutti, cane compreso – che ha comunque la pazienza di una santa, povera Ginella. Se lo ritrova nella cuccia, nella ciotola, attaccato alla coda… persino in passeggiata insieme, ogni tanto, la sera. E anche con Pollo va tutto bene, senza voler sfidare la sorte si riesce a convivere pacificamente.


Nuovi Arrivi – Parte II

Ieri mattina ero veramente partita con l’idea di registrare un videolino per il mio povero canale abbandonato. Giusto qualche minuto di “comunicazioni di servizio” per rendere noto al mondo che non siamo morti (anzi!) e che tutto sommato mi ha fatto piacere ricevere messaggi di incoraggiamento per tornare a pubblicare videorecensioni.
Non avevo fatto i conti con il cantiere aperto che ho proprio sotto le finestre.
Quindi facciamo che, in caso, se ne riparla la settimana prossima.

Nel frattempo… ah, le prime fotille di Cassiel 🙂

Andiamo a casa!

Nel trasportino…

Ah, la cuccia morbidosa!

Sono un amore

The little Sleepyhead

Lo è proprio. Un amore, intendo. Decisamente non profuma di mughetto e gelsomino, ma gli abbiamo dato una sciacquata appena arrivati a casa – per togliergli il puzzo mefitico accumulato in due mesi di convivenza con fratellini, sorelline, mamma, papà, zii e nonni vari – e la situazione è notevolmente migliorata. Tanto per dire, ieri pomeriggio Guinness ha cominciato il calore e puzzava MOLTO più di lui. Adesso, se entro in casa e sento tanfo di furetto, so che qualcuno ha fatto caccapipì fuori dalla cassettina (niente che due colpi di Waescher Witt non possano risolvere).
Si sta ambientando velocemente, già ha capito che non deve mordermi a sangue o finisce di filato in gabbia. Stamattina abbiamo preso il caffè insieme, ha girato un pochino per casa e mi ha gratificato della sua prima “Danza della Felicità”… l’avevo letto su Ferrets for Dummies, cominciano a saltare di qua e di là facendo un sacco di versetti. Poi mi si arrampica sulle gambe che vuol venire in braccio, e poi vuole scendere di nuovo.
Non ha neanche problemi di sorta con il cane; stamattina s’è fatto spavaldo, e quando s’è reso conto che Guinness è tranquilla, l’ho visto girarle tra le zampe nella totale noncuranza della cosa. A Pollo non potrebbe fregare di meno, tanto lui sta in ingresso, in alto, su un mobiletto a prova di scalatore, e non hanno orari di libera uscita compatibili.

Il mio congelatore ha tre cassetti: in uno c’è cibo per umani, uno è pieno di quaglie surgelate, il terzo invece ha topi e ratti. Ieri a mezzogiorno il corriere mi ha portato uno scatolone da Rapax Mangimi, c’erano due ragazzine sedute sulle scale giusto fuori dalla mia porta quando è suonato il campanello, se non ho esordito con “oh, il mio paccone di topi morti!” è stato solo merito loro, avevo paura che mettessero in giro voci strane. Mi sentivo particolarmente spiritosa, comunque… insomma, stavo ritirando ratti congelati per i miei serpenti, suonava fico.


Nuovi Arrivi – Parte I

Mi rompe che le teche siano in alto sul futuro mobile tv e io non riesca a guardarci dentro senza prendere una seggiola. Giovedì pomeriggio Ivan ha avuto il coraggio di dire “tu non sai cosa vuol dire essere una Nana”… lo strozzo.

Comunque… bah, il Reptiles Day quest’anno m’è sembrato un po’ moscio, m’è parso che non avesse proprio proprio tutto il fantasmagorico assortimento che c’era un anno fa. Certo, serpenti  un’infinità – il tizio di Serpentarium da cui avevamo comprato Vashj l’anno scorso era ancora allo stesso posto con lo stesso tavolo lunghissimo completamente ricoperto di pantherophislampropeltis – tantissime tartarughe (soprattutto di terra) a prezzi veramente porcellosi, profusioni di gechi, camaleonti, pogone varie ed eventuali… ma, per dire, non ho ritrovato quelli che avevano gli scarabei sbrilluccicosi, e anche di insetti stecco c’era poco assortimento. Ma magari è stata una mia impressione perché noi eravamo partiti con l’idea del boa e quindi non ci siamo persi più di tanto a guardare altro. Men che meno i cincillà di La Plata ç___________ç

Alla fine, dopo tanto penare, abbiamo scelto il nostro boa. Anzi, la nostra boa.
E’ una “pastel dream” di due anni, molto bella, pagata poco perché alcune delle “selle” sono lievemente aberranti (Yuri dixit). Io che sono capra e a malapena distinguo un boa da un pitone – figuriamoci un constrictor constrictor da un constrictor imperator – la trovo molto bella E BASTA. E’ anche coccolosa. Credo che alla fine siamo riusciti a giungere ad un accordo sul nome, all’alba delle 23 di questo sabato sera casalingo, e si chiamerà Vespira, per far bene il paio con Lady Vashj.

Cassiel invece è slittato a mercoledì… venerdì non è stato possibile fargli le vaccinazioni e in ogni caso l’allevatrice vuol tenerselo almeno un giorno in più dopo le iniezioni per scongiurare anche il minimo rischio di reazione allergica, per cui se ne riparla all’inizio della settimana prossima. Dopo aver aspettato due mesi, non sono certo due giorni che mi rovinano la vita.

Oddei questa casa è uno zoo.