"Thro' evening shades I haste away / to close the labours of my day."

Articoli con tag “serpenti

Bollettino di guerra

Sono contenta che sia finito agosto, come mese ormai si trascinava, più che passare.

Adesso con due blog e due agende comincio a fare seriamente fatica a prendere un ritmo, chiedo venia. Mi appoggio pesantemente all’app per smartphone per riuscire a scrivere qualcosa ogni volta che mi capitano cinque minuti di ispirazione, ma si tratta di materiale che finisce per lo più su Sentieri, per questioni di priorità.

Facciamo un pochino il punto della mia situazione domestica.
Le nostre piante di peperoncino (Gualtiero l’Habanero e Carolina il CarolAIna Reaper, NdA) si sono infestate di afidi e stavamo vedendo buoni risultati con un repellente casalingo a base di aglio, aceto e malegrazie, a impatto zero sull’ambiente ma devastante nelle mie narici, poi però non riuscivamo mai a debellarli del tutto e quindi in consorzio ci hanno dato del piretro. Yuri ha colto il primo frutto di Satana e l’ha usato per farci del sale aromatizzato… ricomincia l’ordalia del “qualsiasi cosa tocchi è piccante, anche le maniglie delle porte”.
Lunedì scorso mia nonna ha finalmente ricevuto la nuova patente, il pomeriggio è uscita da sola e ha perso gli apparecchi acustici al supermercato, giovedì mattina per fortuna ne hanno ritrovato almeno uno, venerdì mattina ha letto sul foglietto illustrativo della tachipirina 500 che può compromettere la guida di macchinari pesanti e quindi è proprio meglio che la mattina continui a guidare io. Anche perché una volta ha guidato lei e io ho perso qualcosa come 10 anni di vita. ANGOSCIA.
Martedì pomeriggio è arrivata la mia agenda Mr. Wonderful settembre 2016/settembre 2017 ed è stata adorazione al primo sguardo. Ora la mia routine mattutina è lei.
Giovedì sera, come promesso, ho pubblicato il primo video del nuovo canale – nonché punto 1 della YT Pagan Challenge – e mi avete scritto in tanti per farmi sapere quanto eravate contenti, vi lovvo tutti e non avete idea di quanto sia stato uplifting dopo un pomeriggio passato ad inserire i sottotitoli in inglese assieme a Massimo che mi faceva consulenza via Skype perché il mio neurone non ricordava più nemmeno il lessico base.
Poi ho pubblicato meno di 5 minuti di video su Mercurio Retrogrado e il punto 2 della Pagan Challenge, che non mi ha propriamente soddisfatto perché non avevo un gran che di interessante da dire. Ad ogni modo, trovate tutto su Sentieri Poco Battuti.
Domenica mattina, Reptiles Day Parte II. È stato come pensavo io, stavolta c’erano un po’ meno aracnidi e contorni e un po’ più serpenti. Io avevo da parte qualche soldino ancora dal mio compleanno e così adesso siamo cresciuti di uno, è arrivata Pythia.


Pythia è un enchi pastel, l’abbiamo scelta perché fa una buona combinazione con Apollo – che è uno spider – quindi, chissà, magari in futuro, tra qualche anno… non sarebbe bella una sfornata di pitoncini, magari bumblebee, certificati 100% witches’ friendly?

Yuri sta sistemando i terrari dei Satanelli perché l’umidità è un po’ troppo alta. C’è puzza di bruciato. Ho Puntino in un barattolo della Bormioli Rocco qui di fianco alla tastiera che mi guarda. Adesso pubblico questo post così com’è, sennò finisce che me lo trascino peggio di agosto.


FarFalli

C’è un intero ripiano della nostra libreria in corridoio su cui sono stipati dei libri che mi ha regalato una mia ex-collega di quando lavoravo in fabbrica, perché se ne voleva disfare. Tutti sul genere young adult, così a naso, e presumibilmente di sapore horror/gotico/urban fantasy. Dico “presumibilmente” perché ormai sono passati almeno 3 anni e non ne ho ancora letto nemmeno uno… fino a qualche giorno fa. Ho preso in mano il primo (e intendo proprio il primo della fila, quello che stava più a sinistra) e mi sono detta che, massì, dai, come “lettura leggera” ci poteva anche stare.
Farfalle Nere di Tara Bray Smith.
Come ha ben detto Yuri, è quel genere di libro che mi sarebbe piaciuto a quindici, sedici anni. Ma un po’ tutto il genere, immagino, mi sarebbe piaciuto a sedici anni se non fossi stata troppo presa da altro fantasy con più Elfi, Draghi e Maghi. Perché Yuri non mi badava quando leggevo Sweep o la saga di Circle of Three.
Sono ripiombata nella spirale della finta nostalgia adolescenziale e l’Universo mi punisce mandandomi le spese condominiali più la bolletta dell’Enel maggiorata del canone tv per ricordarmi che sono più adult che young. Here comes the salasso!
Però abbiamo barato con la busta paga, mi faccio segnare le ferie in agosto.

Ho avuto nostalgia della mia stanza; no, meglio: ho avuto nostalgia di quando la mia stanza mi faceva pena e sognavo quelle grandi camere da letto con il bovindo (o l’abbaino) e il lettone a due piazze come ce l’hanno i teenager americani nei telefilm.
Dopo tre anni che non chiudo più una porta in casa tranne quella del bagno o della cucina quando faccio fritto, mi domando un po’ come mai non abbia ricordi claustrofobici del bugigattolo che era camera mia. Ricordo pomeriggi e serate piovose passate sul letto a leggere finché mia madre non chiamava perché era pronto in tavola. Non mi ricordo più la sensazione che la vita facesse abbastanza schifo, ma mi ricordo che all’epoca lo pensavo spesso. Se questo è l’effetto dei primi sette capitoli di Farfalle Nere, non oso immaginare quando arriverò in fondo allo scaffale.

Domani è Lughnasadh, e potrei decidermi a filtrare e imbottigliare l’oleolito di iperico. Con Limoni e Kokki ci vediamo sabato, che poi sarebbe anche il mio =ARGH= compleanno.
Questa settimana hanno fatto la muta Pitonepalla, Porcelletto, Baboon e persino Peletti – la sua prima, da quando è con noi. Dà un sacco di soddisfazione la muta di Peletti, sembra un’altra tarantola. Per quanto non possa dire che quest’estate balenga mi dispiaccia (sento che pagherò molto cari questi sbalzi di temperatura, ma quando la sera a letto si sta bene con la copertina è tutta goduria) mi sento già alle porte dell’autunno. Non tanto “Primo Raccolto”, facciamo anche già il secondo. Avevamo in programma una grigliatina Walpurgis per oggi a pranzo, più un piccolo prequel ieri sera con pizza e falò… alla fine la pizza siamo andati a mangiarla in pizzeria perché ha cominciato a diluviare, poi ci ha concesso un paio d’ore scarse di tregua per riaccendere il fuoco, assaggiare il liquore alla maggiorana “che fa fare bei sogni”, arrostire un pacco di marshmallows e poi ha ricominciato. Stamattina in principio ha diluviato un altro po’, poi è uscito il sole e abbiamo avviato le griglie, poi è ricominciato il temporale – e noi eravamo molto sommariamente al coperto – e alla fine verso le cinque del pomeriggio è uscito di nuovo un sole cocente, giusto perché ormai eravamo tornati tutti a casa. Ed io mi ero addirittura messa su un tè per aiutarmi ad entrare nell’ordine di idee di cominciare a stendere questo post.
#fottutamontagna


New entriesssssss

Perdo colpi (e non solo). Vabbe’. Agosto è sembrato non finire mai e quando siamo arrivati al 6 di settembre – il Reptiles Day Bis – mi pareva impossibile che fosse passato solo un mese dal mio compleanno.

La famiglia si è allargata, e per fortuna, perché quando siamo arrivati in Fiera e abbiamo visto solo la metà degli espositori che c’erano a maggio, ci aveva preso un po’ di sconforto. I pitoni non scarseggiano mai, ma gli hognose non sono così diffusi, e se non avessimo guardato bene ci saremmo probabilmente persi per strada il nostro nuovo piccolo “Porcetto”. Che ha già fatto la prima muta.
  

 E poi c’è Pitonepalla (in italiano “pitone reale”, Python Regius, per gli inglesi è “Ball Python” e trovo che sia un nome molto azzeccato) che con nostra somma gioia ha già mangiato senza problemi, scongiurando i nostri timori di una possibile “wobble head”, e che facesse fatica ad abituarsi al cibo surgelato o che fosse troppo stressato dal trasloco in un terrario un pelo troppo grande per lui.

No, non ci siamo neanche sforzati di trovar loro dei nomi decenti. Monty è già stato scartato. Se avessi trovato una femmina (ma io non sono “meticolosa” come Yuri, che già alla biglietteria ha le idee abbastanza chiare su quello che vuole) probabilmente l’avrei chiamata Pizia – la Pitonessa, no? – ma visto che è un maschio potrei chiamarlo Apollo. Così, quando muta, trovo la Pelle di Apollo il Pitone Palla. Silly me.

Comunque, si diceva, settembre. Sul nostro lettone sono spuntate di nuovo le copertine di pile, non ci sono più le finestre aperte 24 ore al giorno e la casa ricomincia ad impregnarsi di odore di incenso, tornano le voglie di mele cotte con la cannella e la tazza di Ciobar non è più un’opzione così improponibile come prima. Ho comprato i festoni di foglie finte rosse e gialle e le ho appese al mobile con le teche – ho anche scoperto che al bazar dei cinesi per un euro vendono confezioni da 5 sacchettini di lino in diversi colori, ma quel posto è sempre stato un ricettacolo di piacevoli sorprese per squattrinati. Sto facendo scorta di Yankee tarts natalizie perché sono profumi “caldi”. Paradossalmente in questi ultimi giorni sono stata meglio quando il tempo era peggio… l’istinto di “fare la tana” scorre potente in me.


Nuovi Arrivi – Parte I

Mi rompe che le teche siano in alto sul futuro mobile tv e io non riesca a guardarci dentro senza prendere una seggiola. Giovedì pomeriggio Ivan ha avuto il coraggio di dire “tu non sai cosa vuol dire essere una Nana”… lo strozzo.

Comunque… bah, il Reptiles Day quest’anno m’è sembrato un po’ moscio, m’è parso che non avesse proprio proprio tutto il fantasmagorico assortimento che c’era un anno fa. Certo, serpenti  un’infinità – il tizio di Serpentarium da cui avevamo comprato Vashj l’anno scorso era ancora allo stesso posto con lo stesso tavolo lunghissimo completamente ricoperto di pantherophislampropeltis – tantissime tartarughe (soprattutto di terra) a prezzi veramente porcellosi, profusioni di gechi, camaleonti, pogone varie ed eventuali… ma, per dire, non ho ritrovato quelli che avevano gli scarabei sbrilluccicosi, e anche di insetti stecco c’era poco assortimento. Ma magari è stata una mia impressione perché noi eravamo partiti con l’idea del boa e quindi non ci siamo persi più di tanto a guardare altro. Men che meno i cincillà di La Plata ç___________ç

Alla fine, dopo tanto penare, abbiamo scelto il nostro boa. Anzi, la nostra boa.
E’ una “pastel dream” di due anni, molto bella, pagata poco perché alcune delle “selle” sono lievemente aberranti (Yuri dixit). Io che sono capra e a malapena distinguo un boa da un pitone – figuriamoci un constrictor constrictor da un constrictor imperator – la trovo molto bella E BASTA. E’ anche coccolosa. Credo che alla fine siamo riusciti a giungere ad un accordo sul nome, all’alba delle 23 di questo sabato sera casalingo, e si chiamerà Vespira, per far bene il paio con Lady Vashj.

Cassiel invece è slittato a mercoledì… venerdì non è stato possibile fargli le vaccinazioni e in ogni caso l’allevatrice vuol tenerselo almeno un giorno in più dopo le iniezioni per scongiurare anche il minimo rischio di reazione allergica, per cui se ne riparla all’inizio della settimana prossima. Dopo aver aspettato due mesi, non sono certo due giorni che mi rovinano la vita.

Oddei questa casa è uno zoo.


Meno cinque…

A casa nostra stanno facendo lavori sulle condutture e anche stamattina è passato l’amministratore di condominio ad avvertire di non usare lavandini e gabinetti. Così, tanto perché mia madre è a Berlino una settimana e io comunque non avevo di meglio da fare, sono andata a casa sua a farmi la doccia – con buona pace di Oreste, che se l’è filata con aria profondamente scazzata quando ha visto il cane – e a scroccare il caffè dalla nonna.
Mi sono portata via il pccino per passarmi il tempo, speravo mi venisse l’ispirazione per buttar giù due righe ma ancora niente di niente. Ho cominciato a scrivere questo post che ero seduta in terrazza a godermi un po’ di sole (miracolo!) ma la verità è che mi sento un po’ un’anima in pena e non trovo pace da nessuna parte, nonostante i capelli lavati e stirati. Così a mezzogiorno e mezzo sono tornata a casa, non avevo la più pallida idea se potessi adoperare il lavandino o meno, ma mi stavano girando le balle perché alle tre e mezza dovevo riuscire a passare all’APA a ritirare delle carte della Naomi prima che facessero la muffa lì, e Yuri continuava a farmi questioni insulse perché gli pesa il culo fare qualsiasi cosa. Il fatto che non si riesca MAI ad essere puntuali ogni volta che c’è da darsi appuntamento con qualcuno – perché si addormenta, perché si chiude in bagno, perché ci mette una vita a prepararsi e via discorrendo – mi sta veramente mandando fuori di testa. Oggi gli ho impedito di mettersi i vestiti da casa, ho portato fuori io il cane alle 2 e 30 e siamo riusciti ad arrivare a Camolino con ben DIECI minuti di anticipo… pentitevi, la fine è vicina.

Mancano cinque giorni al Reptiles Day. Quattro giorni se Yuri riesce a mettersi d’accordo con la Barbara dei furetti per andare a prendere Cassiel venerdì pomeriggio. Sarà una settimana snervante. Ho la netta sensazione che il mondo intero sia impegnato in attività interessanti TRANNE ME, e se pure questa settimana salta una sessione di gdr comincio a mordere.
Stanotte ho sognato di essere una di quelle ragazzine-mostro degli horror giapponesi, ammazzavo gente in maniera veramente angosciante. E mi sono svegliata all’una, e poi alle 3:20, e poi alle 4, ci ho messo un’ora e mezza a riprender sonno e alla fine alle 6:30 è suonata la sveglia (che io odio con tutto il fegato perché evidentemente per spegnersi ha bisogno di un allineamento planetario propizio che si verifica minimo ogni 30 secondi. Non si spiega altrimenti perché ca22o lui ci metta così tanto a farla tacere).
Non credo di essere una persona violenta… ma mi ci fanno diventare.
E sabato al matrimonio di Luca e Sabrina abbiamo preso tanto di quel freddo che stasera siamo con il mal di gola incombente tutti e due.
Taci che ormai è finito anche lunedì!