"Thro' evening shades I haste away / to close the labours of my day."

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Oh, una selenite arancione

Ogni tanto non so nemmeno io di cosa ho bisogno. Sinergia calmante per combattere l’ansia ed evitare di perdere la pazienza… ma se poi mi butta troppo giù? Il motore deve restare su di giri, ci vuole anche la componente energizzante… e se poi divento aggressiva e sbotto?

La parola chiave è equilibrio, ma ieri sera non mi veniva in mente. Volevo scegliere un cristallo da portarmi a spasso ma non riuscivo a decidermi e, una volta tanto, ho deciso di rivolgermi all’Oracolo dei Cristalli di Isabella –si tratta di aprire una pagina a caso. Così (e perché mi è venuto in mente di averne trovata una nel Witch Casket di ottobre) ho scoperto che la soluzione ai miei problemi è la SELENITE ARANCIONE.

Ha pressoché le medesime proprietà della solita selenite bianca, ma con il boost al chakra sacrale. Aumenta le sensazioni di benessere, aiuta l’autostima e l’equilibrio emotivo, contrasta lo stress a casa e sul posto di lavoro, e tra le altre cose la mia selenite in particolare ha un taglio (burattato btw) che la rende piacevole da impiegare anche come “worry stone” … insomma, è la mia nuova migliore amica.


Me-morie

Di questa settimana mi ricordo il SONNO. Perenne, ineluttabile, inspiegabile, invincibile sonno. Shottini di espresso come l’acqua fresca proprio. Non è che di notte non riesca a dormire o qualcosa del genere… è proprio che non ne ho mai abbastanza. Forse dovrei ricominciare a prendere il magnesio.

Ho ordinato un’altra Paperblanks, quella attuale è agli sgoccioli. L’avevo cominciata a Samhain, mi ha accompagnato praticamente per metà dell’anno giusta giusta, è la prima volta che un diario mi dura così poco. La prossima – ho già deciso – la integrerò con fogli sparsi di annotazioni di divinazioni, sogni, impressioni varie ed eventuali che al momento sto annotando sul cellulare (per motivi di praticità) con un’app che si chiama Intuition Journal. Posso auto-inviarmi gli articoli via mail e stamparli, così raccolgo tutto in un unico posto.
Nonostante tutto, incredibilmente, di nuovo mi ritrovo alla domenica sera che non so bene che cosa scrivere. Ho consumato un sacco di carta da quando, durante l’ultima tavolata, la consegna è stata di approfondire andando al nocciolo della questione discendendo la scaletta dei “Perché?”; ma in realtà non sono ragionamenti che valga davvero la pena di condividere su un blog… non ancora, per lo meno. Magari prima o poi qualcuno degno di nota salterà fuori.
Oggi c’è stato il Blessingway di Nja, sono stata indecisa fino all’ultimo se andare o no, però quando ho saputo che sarebbe durato praticamente tutto il giorno ho deciso di no, non avevo tutto quel tempo a disposizione… ormai sui prati sta ricrescendo l’erba e noi dobbiamo approfittare delle giornate libere (a maggior ragione se non piove) per sistemare i paletti dei recinti per mandare le cavalle al pascolo. Durante la settimana generalmente non combiniamo niente di utile in quel senso, questo mese tra spese impreviste e il meeting di scherma in arrivo siamo stati a corto di soldi e Yuri si è tirato su tutti i lavoretti collaterali che è riuscito a recuperare, ragion per cui il pomeriggio è impegnato spesso e volentieri. Insomma, pazienza. Spero che ci saranno altre occasioni per festeggiare la nascita (sempre più imminente) di Melissa.
Io credo che un giorno mi renderò conto di essere in menopausa e ohiboia.

In compenso, è da poco più di una settimana che ho scoperto l’oil pulling (e l’ho sentito su Gipsy Sisters, per cui non posso nemmeno più dire che dalla tv-spazzatura non si impari niente). Consiste semplicemente nel cacciarsi in bocca un cucchiaio di olio di cocco – io lo faccio con quello di cocco perché è quello che ho in casa, poi informandomi un po’ in rete ho letto che si può fare anche con altri – e tenercelo per una ventina di minuti, tipo sciacquo. Poi lo sputi, e fa bene alle gengive, sbianca i denti, e aiuta ad eliminare i batteri sulla lingua che causano l’alitosi.
Io di solito provo queste cose “green” per conto mio, senza pubblicizzarle in giro, ma stavolta sono a corto di argomenti. Senza contare che ultimamente mi sono pure un po’ cadute le braccia perché c’è stato una sorta di “(ri)scoperta” degli oli essenziali nella pratica della Brava Modern Witch, e onestamente a noi diversamente giovani cresciuti con l’Olio 31 della Just (tanto per fare un esempio di cosa abbiamo sempre avuto nelle credenze) sembra tanto la scoperta dell’Acqua Calda.
Insomma, alla fine mi sono semplicemente detta che divulgare anche le sciocchezzuole può comunque illuminare d’immenso qualcuno, se capita.

Sempre a proposito di novità, mercoledì ero uscita con Sara a cercare una perlina per la Collana del Parto di Nja; non l’ho trovata perché siamo capitate proprio l’unico giorno in cui non c’era la titolare del negozio e la sua supplente non ci era di nessun aiuto, però sono tornata a casa con due nuove pietre che avevo adocchiato la volta scorsa: una serafinite e una pietra di sole.

Ah, e poi i libri che sono arrivati lunedì, naturalmente.

Dai, anche stavolta sono riuscita a buttare giù due righe. Domani è un altro lunedì, è un’altra settimana, mi dico ogni volta che posso riuscire a non ridurmi di nuovo all’ultimo senza una straccia di idea…


Spiedini di me

La carta di oggi era il 10 di Spade, e ci stava tutta… ad un certo punto – era praticamente mezzogiorno – la Nonna2 voleva farmi piantare la macchina in mezzo al parcheggio di Piazza Fani per farMI scendere a prenderLE dei mandarini al camincino dell’ortofrutta. Non le ho nemmeno detto di no, le ho detto che parcheggiavo, ed è andata fuori di testa. Ha cominciato a sbraitare che “facciamo sempre quello che voglio io” che “le rendo tutto difficile” e tutta una serie di altre IDIOZIE varie che mi hanno lasciata basita. Io non so che caspita le ha detto la dottoressa (o, meglio, cosa abbia elaborato il suo cervello bacato in conseguenza di ciò). Magari perché le ha detto che il nuovo bastone da passeggio che le hanno regalato, dopo che giovedì scorso ha fatto il volo dell’angelo davanti al bar della Lilly, non si può dedurre/detrarre dalle tasse e quindi lei è un debito per sua figlia… ma sono stata veramente tentata di tirarle un pugno per farla rinsavire. Perché deve prendersela con me?!
Stamattina era in ritardo perché aveva appuntamento in ambulatorio alle 11, e alle 10 era ancora in bagno a lavarsi; per tranquillizzarla le ho detto “beh, dai, alla peggio la spesa la facciamo dopo la visita” e mi ha rigirato la frittata come se il mio subdolo intento fosse quello di sconvolgerle il programma perché non mi andava bene!

Molto probabilmente sono io che sbaglio. L’assistente che aveva prima, quando succedevano queste cose, chiamava la figlia e alla fine la facevano ricoverare in psichiatria. L’ha detto anche ultimamente, parlando del faldone (faldONE-ONE) di carte che ha portato in commissione: 6 anni che è morto suo marito, 5 ricoveri in psichiatria. Praticamente uno all’anno, tranne l’anno scorso – cioè da quando sono là io.

Quindi credo che quel famoso 10 di Spade fosse lì per dirmi che stiamo raschiando il fondo del barile, che è ora di soppesare i pro e i contro e, in buona sostanza, di cominciare a cercarmi un altro lavoro. Del resto [sarcasm alert] il posto fisso è monotono, no? Più che altro, prima che cominci a dire in giro anche di me che le metto le mani nei cassetti e le alleggerisco il portafoglio, meglio cambiare aria.

Un’amica mi ha consigliato la zoisite, comunque. Fatalità, ce l’avevo già… comprata chissà quanto, mai particolarmente badata. In effetti ora ne voglio tipo un’ARMATURA COMPLETA A PIASTRE. In sintesi, aiuta a convertire le energie negative in positive, e indubbiamente ne ho bisogno, la bramo, vorrei mangiarmela, inalarla, assorbirla dai pori della pelle… quando mi capitano certe sensazioni con una pietra (ma anche con altri tipi di oggetti, in generale) è una cosa seria. E penso sempre più spesso al Do no harm, but take no shit.

Mercoledì scorso alla fine è arrivato il mio artiglio di puma, legalmente importato dal Canada da un piccolo e-shop italiano che si chiama “Canto di Mezzanotte” e tratta articoli Nativi Americani. Molto caruccio e lei gentilissima.
Io sono in visibilio, naturalmente lo adoro, devo starci attenta perché ha un punta mica da scherzi, peggio dei denti della collana. Devo ricordarmi di toglierlo prima di andare a dormire o mi ci sgozzo – senza contare che il cordoncino è fatto con le fibre dei tendini, Yuri dice che non lo posso maltrattare troppo.

 


3bisonda

Che tempo del menga che fa.
Yuri è in ferie sia sabato che lunedì, ma tutto lascia supporre che passeremo il fine settimana facendo la muffa in casa – escludendo le uscite obbligate appresso alle bestie. E’ una cosa che può andar bene a novembre, non adesso; dovremmo essere in giro con il cane, con i cavalli, per i prati… e invece sto qui con il tè miscela Huettenzauber che sa di vin brulè e guardo film horror con le palpebre a mezz’asta nonostante dorma tranquillamente le mie 7-8 ore canoniche di notte.

Tra parentesi, Paranormal Activity 4 è esattamente come i suoi tre predecessori… lo trovo un genere piuttosto particolare, e alla fine mi ritrovo a pensare che tutto sommato gli horror che mi hanno fatto veramente schifo sono altri. In compenso ho trovato una cosa che si chiama 4bia, sono quattro cortometraggi girati dai sedicenti “quattro migliori registi thailandesi”. Devono essere parenti di Shutter… non era male, Shutter, secondo il mio moLesto parere. E anche questi 4bia hanno il loro perché – premettendo che a me, comunque, le americanate mediamente mi annoiano.

Sarà l’acquario vuoto che mi concilia i pensieri funesti… la luce del neon, le foglie delle echinodorus che ondeggiano con la corrente… e questo tempo del menga, ueber alles. Sono uscita a bere qualcosa con Laura – a maggior ragione adesso che faccio vita da donna sposata ho bisogno ogni tanto di una cura di estrogeni – al bar la cameriera ci ha portato il menù dei gelati ma ce lo siamo fatto cambiare con quello delle cioccolate calde.

Stanotte ho avuto una specie di visione dell’ossidiana fiocco di neve, e stamattina ho deciso di inserirla nel sacchetto-medicina che tengo in borsa – tanto si era aperto e sparpagliato ovunque come a dire “facci prendere aria, maledetta”. Scusate se a momenti manco io mi ricordo che faccia ha la luna piena.
Ad ogni modo, ho letto che è una buona pietra per chi soffre di instabilità emotiva, e quindi potrebbe essermi d’aiuto contro le paturnie. Se funziona mi ci faccio un sarcofago, davvero.


E sette!

Dormito poco e sognato un sacco… non avrei dovuto guardare il conto corrente prima di andare a dormire. Beninteso, ci sono esattamente i soldi che dovrebbero esserci e sono ancora somme a quattro cifre; ma dovrei conoscermi, ormai, abbastanza da sapere che non dovrei servire le angosce notturne su un piatto d’argento, così.
A dispetto dei pensieri funesti, comunque, ho fatto dei bei sogni… ho sognato che Naomi era tutta bella pulita e cavalcavamo nella neve. Ho sognato anche qualcosa di epico a proposito di umani dai superpoteri che venivano reclutati nella Gilda degli Assassini e altri umani vincolati ai primi da un legame spirituale. Non mi ricordo bene che parte io avessi in tutto questo, ma la trama era avvincente.
Ho anche pensato che potesse essere colpa del braccialetto di ambra… l’altro giorno sono andata a casa da mia madre a prendere tutte le mie pietre (e mi sono accorta di avere un’acquamarina che non ricordo assolutamente quando o dove l’abbia comprata), ieri m’è capitato per le mani e l’ho rimesso al polso. Ma se questi sono i risultati, mi sa tanto che può tornare insieme alle sue sorelline e i suoi fratellini sulla mensola. Oggi proviamo con l’ametista.

E così oggi Yuri ed io compiamo 7 anni insieme 😀
Non abbiamo la più pallida idea di come festeggiare… di mio confesso che la cosa mi sia passata di mente svariate volte nell’ultima settimana – anzi, se non fosse stato per le notifiche di Couple è addirittura possibile che me ne sarei ricordata stamattina leggendolo su Facebook.
Ieri notte, a letto, ha detto una cosa molto carina… io mi stavo lagnando del fatto che mi sento come se mi fossi ammosciata e non avessi più nulla (da farmi venire in mente – NdA), e Yuri mi ha risposto “non è vero, è perché invece abbiamo tutto“. E ha dannatamente ragione. Una volta uscivamo tra di noi per riuscire a stare insieme tra di noi, adesso viviamo insieme e quando usciamo è per stare con altre persone. Ogni singolo giorno potrebbe essere il nostro anniversario se fosse una questione di atmosfera e di cose carine.
D’altro canto abbiamo ancora un sacco di progetti per la casa, ma non ce n’è uno che si possa risolvere nell’arco di un giorno, tanto da poter dire ok, questa cosa la facciamo per l’anniversario.
Si potrebbe anche non fare proprio niente, naturalmente. 7 è un bel numero ma non dice gran che… l’anno prossimo, teoricamente, potremmo festeggiare per aver superato la fantomatica “crisi del settimo anno”. Fra tre anni potremmo festeggiare la doppia cifra.
Oppure potremmo considerare la casa nuova come la celebrazione MAXIMA. Valuto tutte le opzioni… è un buon passatempo, tra gli altri che mi sono trovata ultimamente…