"Thro' evening shades I haste away / to close the labours of my day."

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AntiMabon

Sono rimasta perplessa da voi che festeggiate l’equinozio il 21 quando i calendari, gli almanacchi e – mi dicono dalla regia – persino Wikipedia dicono che l’equinozio è il 23.
Non discuto di quei problemi logistici che immancabilmente capitano quando cause di forza maggiore impongono di spostare le celebrazioni al primo weekend papabile (lo facciamo sempre anche noi), ma un conto è questo, un altro è farne una questione di “tradizione”. E’ ovvio e comprensibile che nei manuali e nei vari siti web che trattano le feste pagane convenzionalmente equinozi e solstizi si facciano cadere il 21 del mese, ma da nessuna parte nessuno ha mai affermato “festeggiate il 21 anche quegli anni in cui cade il 22 o il 23” come se il 21 fosse, che ne so, un numero più bello. Tradizione è fissare i Sabbat maggiori in date canoniche perché seguire un calendario lunare o (peggio che peggio, oggigiorno) agricolo potrebbe essere complicato, passi anche il sentirsi alienati da un clima che spesso e volentieri sovverte le stagioni… ma inventarsi gli equinozi è ridicolo.
Personalmente credo che questo tipo di ignoranza non abbia una giustificazione plausibile… non mi sono mai accanita particolarmente contro il fluffybunnysmo imperante del neopaganesimo moderno, però a tutto c’è un limite, e questa per me è semplicemente cialtroneria. Non è possibile che uno si prenda lo sbattimento di tenere in piedi, chessò, una pagina facebook, e poi non controllare un caspita di almanacco.

Ad ogni modo, dopo averci regalato una mattinata vergognosamente estiva e un pomeriggio passabile, ieri sera ci ha fatto compagnia il temporale. Poi, come volevasi dimostrare, stamani alle 8 era uno schifo, alle 11 quando sono uscita con la cagnetta si stava così bene che mi è sembrato di rinascere, e adesso vediamo quanto dura… Comunque sia abbiamo avuto tempo per cavallare un po’ e ne ho approfittato per raccogliere qui e lì quel che passa la campagna: noci, nocciole, mele, pannocchie…

Volevo le pannocchie perché da qualche parte ho letto che appenderle in casa a mazzetti di tre porta bene, poi in realtà Yuri ne ha raccolte altre che parevano più commestibili e ci abbiamo fatto cena. Con le barbe mi ha preparato una tisana, dice che fa bene alla vescica… ne è uscita una cosa che pareva brodo di mais, ne ho bevuto a stento mezza tazza e stanotte ho fatto sogni assurdi di boschi in cui gli alberi crescevano in orizzontale, chiese in cui durante i funerali le salme rigurgitavano riso come fossero sciami di insetti, e un locale in cui al posto del gelato facevano coppette di crema spalmabile a gusti assortiti – però c’era una promozione interessante: se facevi scegliere i gusti ad un’altra persona, pagavi di meno. Il cameriere si scandalizzava perché accettavo una coppa di lampone e liquirizia, e mi ricordo che gli chiedevo Perché? Le Morositas non avevano gli stessi gusti?!

Naturalmente quand’è suonata la sveglia di Yuri ero più stanca di quando sono andata a dormire, e so che se adesso mi adagio da qualche parte – a letto a guardare la tv, o sul divano a leggere un libro – mi abbiocco nel giro di cinque minuti. Potrei pulire la teca di Lady Vashj, visto che ricordino ci ha lasciato dentro… epperò sono tanto belli i serpenti, lo faccio anche volentieri 😀


Nessuna nuova, buona nuova

Piano piano Guinness si ripiglia. Stasera ha mangiato la sua ciotola di crocchette tagliate con un po’ di umido, ed è tutt’oggi che non fa la pipì in casa ma chiama quando ha bisogno; ha ricominciato a venirci incontro quando rientriamo a casa – portando la solita scarpa/ciabatta – in più l’ho vista stiracchiarsi, che mi sembra notevole per un cane sbudellato come lei.

Sono contenta che sia venerdì e sono contenta di non aver dovuto portare la NonnaDue da nessuna parte, perché ieri è stato logorante… è tornata in fase “down”, incolpa sempre il dosaggio dei farmaci che prende (ma che si giostra bellamente come le pare, a quanto vedo), quando probabilmente in realtà è solo il tempo che cambia. Insomma, anche le persone “sane” – ma chi oggigiorno è veramente stabile? – hanno le loro giornate storte.
Io ad esempio ho sognato che c’erano degli sceicchi arabi a cavallo di bellissimi cammelli intrappolati su una specie di parete rocciosa che stavano cercando di scalare come fossero camosci. Ad un certo punto uno di questi cammelli, sfinito, visto che dopotutto il salto che lo separava dal prato di sotto era di circa 5 o 6 metri, si buttava giù; si faceva male, ma non una cosa gravissima, però il suo proprietario voleva abbatterlo e io gli andavo contro cercando di spiegargli (in inglese) che non poteva né doveva farlo.
Sono giornate in cui sprazzi poetici di primavera si alternano a cieli grigi che minacciano pioggia, non ci vedrei niente di strano a sentirmi casalinga e sonnolenta, anzi, oggi pomeriggio Yuri è uscito per commissioni e io sono rimasta in cucina a farmi il tè e a studiare per il corso di domani – e mi sono goduta un sacco.

Sono riuscita a stare un po’ con mia madre, così poi non mi manda faccine tristi su whatsapp dicendo che non ci vediamo mai. Siamo state da Jysk che c’erano i completi copripiumino in offerta (e io ho un cane che dorme sul lettone appena giriamo l’angolo…), e poi sono riuscita a passare in gioielleria a ritirare l’anello Trollbeads che mi ero fatta sostituire; alla fine non mi dispiace nemmeno questo, sono 3 giorni che ci giochicchio con un certo compiacimento. Ed io che credevo che certi ingombri non facessero per me…

Normale routine, in fin dei conti. Mi fermo ad apprezzarla proprio perché mi par di vivere insidiata da lamentele sul lavoro, la famiglia, gli amici, le insoddisfazioni… se riuscissi anche a non svegliarmi tutte le notti più o meno alle quattro, per un motivo o per l’altro, andrebbe tutto fottutamente a gonfie vele. L’avevo scritto che Yuri è finalmente passato di ruolo?


Vicissitudini

Alla fine credo che potrei anche assecondare la vena polemica a cui insisto nell’attaccare flebo quotidiane di facebook. Perché no?
Allora ieri mattina le “artigiane” della mia rete di contatti parlavano di prezzi, tariffari spropositati e cinesate scandalose. A parte rari casi di attività regolarmente registrate, stiamo parlando di persone che si lamentano di (mancati) guadagni in nero, individui che si riforniscono da grossisti di professione e a cui entra un guadagno – più o meno consistente – al netto dei costi di fabbricazione e basta. Insomma, il loro fornitore le tasse le deve pagare, loro no.
Che senso ha lamentarsi quando si vive di espedienti? Fate quello che volete, quando volete, non avete nessuno che vi controlla per qualità, quantità, calmieramento (se mi si passa il termine)… fate qualcosa che vi piace, e ricevete soldi. Pretendere anche di riuscire a camparci comincia ad essere un po’ troppo idilliaco, no?
Non sono nemmeno d’accordo nel definirlo “lavoro”, per rispetto a chi ha la propria meschina partita iva, quindi tutte le varie sfaccettature degli “ultimamente ho parecchio lavoro ” mi fanno abbastanza sorridere. Quando sarà ora di contare gli anni di contributi, da quando partite?

Oggi è una giornata strana.
Ho vaghi ricordi di aver sognato che raccoglievo pulli di cornacchia caduti dal nido, e che ce li rimettevo soltanto per poi scoprire che si mangiavano le uova di un piccione. Mi ha fatto pena il piccione e ho salvato l’ultimo uovo ancora intero, me lo sono messo al caldo sotto la giacca. E poi stamattina, nella lettura quotidiana della colazione, ancora un anatroccolo, un corvo e un cigno. Mi sto perdendo per strada, lo sento.
Ad ogni modo, ho accompagnato la NonnaDue al suo battesimo dell’EuroSpin e ci ha lasciato lì qualcosa come 112 euro di spesa. Spesa normale, intendo, non certo il televisore Samsung da 40 pollici superscontato che in effetti a noi farebbe comodo in soggiorno. Però è rimasta di buon umore tutto il tempo, e alla fine, prima che me ne andassi, ha voluto un bacio, un abbraccio e mi ha detto che alla fine sono sua nipote pure io.
Nonostante le belle premesse, comunque, la giornata è finita con un’uscita fuori programma dal veterinario… sono due giorni che Guinness mangia poco, e ieri pomeriggio prima di andare a giocare da Ivan mi sono accorta che aveva delle perdite scure, ma non come se fossero strascichi del calore (finito da poco), e per niente attinenti con il richiamo della vaccinazione (fatta la settimana scorsa). Così ieri sera abbiamo fatto qualche lastra ed uno striscio vaginale – io avevo anche pensato alla piometra, ma non ci sono i sintomi, e non avendo mai partorito Guinness non dovrebbe avere la cervice aperta e di conseguenza le perdite – e stasera la riportiamo per un’ecografia e una visita con un veterinario più specializzato. Anche se non ci hanno fatto alcun tipo di allarmismo, personalmente non vedo l’ora di andare a questo benedetto appuntamento per togliermi il pensiero; restare nell’incertezza è frustrante. In ogni caso lunedì poi saremo lì un’altra volta, per fufo, per far vedere alla Chiara che l’occhietto è guarito bene… e stavolta mi porto qualcosa da fare intanto che aspetto, perché ieri sera avevamo appuntamento alle 9:30, ma ci sono passati davanti e quindi siamo rimasti ad aspettare fin oltre le 10.

Mi sono addirittura persa Mistero. No, intendiamoci ù_ù

Nota positiva: è arrivata la corvoborsa che Yuri mi aveva ordinato da Wulflund, ed è anche meglio di quanto non mi immaginassi *_* è bella tosta, in tessuto tipo jeans, e HA LA CERNIERA. Niente più scippi di fazzoletti da parte di furetti molesti (per non ipotizzare casi peggiori). Facchièah!


Tirare Pacchi

Non dico di non aver chiuso occhio stanotte, ma poco ci mancava. Senza motivazioni particolari, proprio semplicemente insonnia… mi sono svegliata la prima volta all’una e poco. Stavo sognando di vivere in una casa nuova in cui avevamo un’intera stanza piena di acquari e terrari di ogni forma e dimensione, con annesso sgabuzzino GIALLO, in cui tenevo un sacco di mangime per cavalli. Aprivo il sacco per prendere il mangime e ci trovavo dentro una nidiata di topolini; guardandomi in giro, poi, stanavo anche la madre… era molto bellina, non era color-marrone-topo-unto, ma screziata bianca e grigia. Solo che ad un certo punto perdeva un occhio. Gli rotolava proprio via, come fosse stata una perlina. Vabbe’, sono cose da me.
Ad ogni modo, poco o nulla turbata da questa cosa, mi ricordo che andavo a prendere un acquario vuoto per metterci dentro i topolini, ci mettevo anche il substrato, notavo persino che nel frattempo fuori stava venendo giù l’iradiddio, e poi mi sono svegliata.

Il secondo sogno è stato più carino… giravo con un orfanello, uno di quei ragazzini pelle e ossa, vestito in classico stile Pierino&Giamburrasca, però adorabile. Si finiva in un paesino di mare non ben specificato, con panorami idilliaci, ospiti di uno scrittore altrettanto indefinito che faceva lo sceneggiatore per alcune serie tv famose. Aveva una casa favolosa, e continuava a ripetermi che era lunedì e “oggi succedono solo cose belle”.
Scoprivo che l’orfanello aveva un’adorazione per Candice Accola dopo averla vista in The Vampire Diaries, così tramite lo scrittore riuscivo a combinargli un incontro con lei. Oh, all’inizio neanche l’aveva riconosciuta (era truccata diversa), ma poi era COSI’ felice che mi si scioglieva il cuore e davvero cominciavo a pensare che in questo particolare lunedì succedessero solo cose belle.

E avrei potuto anche crederci, se le mie speranze che arrivasse il corriere con i miei Wild Unknown non si fossero infrante contro l’aggiornamento del tracking di stamattina, che segnala come la spedizione sabato fosse ancora oltre oceano. Non so in base a che criterio mi hanno scritto che la consegna fosse stimata per questi giorni… se spulcio i forum di ebay per cercare una stima dei tempi di consegna parlano addirittura di pacchi inghiottiti nel limbo oscuro della dogana italiana per mesi. Come caspita fa Amazon a farli arrivare addirittura in anticipo?
Quello dei W.U. è diventato un morbo dilagante, selettivo a modo suo, con alcune persone che semplicemente li guardano e sanno di doverli avere. E’ il culto dei Wildlings, è una setta con una sua pagina facebook, un suo Instagram, un suo Tumbllllrlrlrlrlrlrrrrrlll. Con Chiara, ridendo e scherzando, si ipotizzava che forse uccidendo il “paziente zero” avremmo potuto essere salvati; il problema è che non sappiamo chi sia, il Paziente Zero. L’Originario. Io ne ho sentito parlare da Skay e li ho visti in una foto di Arianna, ma, per dire, uno o due giorni dopo averli ordinati mi ha scritto Deborah per chiedermi se le conoscessi, perché lei s’era innamorata, e lei li aveva visti spulciando online. E Angela. E amiche di Angela. Ma se sono in circolazione dal 2007, cos’è successo improvvisamente proprio adesso?
Come dice Laura, tutto accade per un motivo.

Anche il fatto che continui imperterrito a piovere =_=


Miracoli!

Sono reduce da un weekend in cui i miei dolori mestruali hanno raggiunto il picco “dev’esserci-per-forza-qualcuno-che-mi-sta-pugnalando-non-si-spiega-altrimenti-questo-dolore-atroce”. Ho consumato il mio sabato sera ingrumata sul divano, con il cane che sbavava a pioggia sulla mia torta al cioccolato e pere e la sensazione quasi orgasmica dell’oki che fa effetto ed io torno a respirare normalmente. Ho guardato The Butler, e sono rimasta lì come una povera ingenua qualunque a sorprendermi dell’idea che un uomo possa nascere in una piantagione di cotone e morire andando a salutare Barack Obama alla presidenza degli USA.
Hanno provato a mettere Scott Summers a fare John Kennedy, ma alla fine sono riusciti a sparargli lo stesso, mannagg’.

Stanotte ho sognato che avevo sposato un giapponese, e che avevamo anche un bambino piccolo che però di giapponese non aveva davvero niente. Non mi piaceva stare con lui, era una di quelle cose “perché di sì”, perché era un uomo per bene e perché avevamo un figlio, ma mi dava fastidio. Ad un certo punto mi accorgevo che c’era qualcosa che non andava… saranno stati i miei sensi di ragno, o sarà stato perché magari gli diventavano la faccia verde e gli occhi gialli; fatto sta che prima gli ho chiesto in quanti fossero lì dentro – come in ogni esorcismo che si rispetti, ed erano in cinque, tanto per dire – e poi sono diventata anch’io una specie di mostruosità con il facepainting di Darth Maul, senza corna e con più capelli. E ruggivo, tipo. Una specie di boato infernale che mi veniva su dai più oscuri recessi dell’Oltretomba. So loud. Very protopower. Much fierce. Wow. Non so chi abbia vinto alla fine, ma ipotizzo IO.
E poi ho sognato pirati e sirene, ma con un’ambientazione un po’ dark in cui i pirati erano tipi veramente tosti e le sirene erano più che altro delle mutaforma che potevano passare dal 100% forma umana ad un 75% pesce, e tendenzialmente facevano le piratesse pure loro. Tanto nessuno notava la differenza e pochissimi sapevano la verità.

Incredibile ma vero, proprio quando mi stavo rassegnando a scrivere ad Amazon per chiedere che me lo rispedissero, stamattina è arrivato The Celtic Book of the Dead. Con UN MESE di ritardo, ma è arrivato. Ho scoperto che probabilmente avrebbe dovuto esserci in allegato un mazzo di carte “per l’Immram”, ma suppongo che l’averlo reperito di seconda mano a pochi soldi preveda che se un giorno vorrò quelle carte dovrò stamparmele per conto mio. Mai paura!

E poi in questi giorni sono andata in fissa con la fluorite, non ho ancora scoperto perché. Sabato mattina ho rivoltato tutti i cassetti cercando la gabbietta a spirale, per portarmi appresso almeno quella piccola che ho, ma nisba. Mi sa che è rimasta a casa da mia madre. La cosa curiosa è stata che ad un certo punto ho messo mano all’ogham, è uscita la carta della Betulla per nuovi inizi, purificazioni, liberarsi dal vecchiume per far spazio a cose nuove… ed è più o meno lo stesso identico significato che L’Oracolo dei Cristalli dà alla fluorite. Tutto sta, ora, nel capire in che direzione guardare, su che fronte aspettarsi queste novità.
Sarebbe bello se per Imbolc si potesse già depennare qualche voce dalla lista che è bruciata a Yule.


Da Sharn, con amore

Stanotte ho fatto un sogno veramente idiota… dovevo dare due esami, una prova di italiano e una di francese, come le certificazioni europee di lingue straniere; non c’era un motivo preciso per cui dovessi farli, erano semplicemente obbligatori per TUTTI, come fosse un censimento, era tornata a casa a farli persino una mia vecchia amica che adesso vive negli USA.
Sta di fatto che a me tirava immensamente il Qlo, non ne avevo voglia e continuavo a chiedermi cosa sarebbe successo se non mi fossi presentata il giorno del mio appello. Ad un certo momento mi veniva legittimamente il dubbio che una cosa così idiota potesse essere surreale e me la stessi semplicemente sognando, e a quel punto mi rivolgevo a Yuri, che candidamente mi rispondeva “cerca su internet, se è tutto un tuo sogno non troverai niente”. E io cercavo. E porcamiseria trovavo un sacco di voci e anche commenti su Facebook. E quindi mi ero rassegnata ad andare in centro a fare quest’esame del menga. E alla fine mi sono svegliata veramente e mi sono detta dddiottipregofachesialavoltabuona…
Stamattina Facebook parla solo della buon’anima di Nelson Mandela. Sono terrorizzata perché questi Grandi Uomini muoiono e non c’è ricambio generazionale.

Comunque sia, ieri sera ho realizzato che provo del genuino benessere emotivo nel guardare fuori dalla finestra, quando fa buio, e vedere gli autobus passare. Non so come mai. Gli autobus. Delle macchine non mi frega niente, solo gli autobus riescono ad incastrarsi bene nella mia cornice pre-natalizia.

Il problema di fondo è che da qualche giorno non sono molto presente, il più delle volte perché sono in fissa con il gdr – e il mio blocco da scarabocchi ne guadagna, in effetti.


E non solo lui.

Insomma, ad un certo punto eravamo tornati nel vecchio covo delle arpie. Tutta la montagna brulicava di lupi e soldati del Daask, una parte instupiditi e ammaliati al servizio dell’Elfo con la faccia dipinta e l’altra invece faceva capo a Kesshta, al soldo di Azimuth; noi sneaky sneaky eravamo riusciti ad arrivare alla grotta in cui l’Elfo aveva evocato una testa gigante e stava sacrificando i nobili scomparsi ai concerti di Antares per un rituale non meglio definito. Alhambra aveva rischiato di lasciare le penne prima nelle fauci del barghast, e poi immolata sulla spirale magggica – al posto dell’ultimo nobile che Dargrosh aveva ucciso con un colpo di balestra nel tentativo di interrompere il rito. Keryon era riuscito a prendere tempo facendo il nome di Antares (quello vero, Erunir Tinu’viel), e alla fine la volta della caverna era crollata, Azimuth aveva guastato la spirale, l’Elfo e la sua testona se l’erano data a gambe attraverso una pietra del teletrasporto, eravamo riusciti a rianimare i nobili e poi, pian pianino, a riportarli a Sharn.
A quel punto le strade si erano momentaneamente divise:

– Quimae finisce a Dal’Quor, dove incontra la “traccia” di una donna elfica, ormai defunta, di nome Nìniel, che aveva assistito sua madre al momento della sua nascita e che le rivela di aver amato suo padre e avergli dato due figli – di cui uno si rivela essere Keryon. Scopre anche, sbirciando nei sogni di Alhambra, che i rapporti tra lei e Viktor sono morbosamente influenzati dalla creatura che vive dentro suo fratello. Infine tenta di mettersi in contatto con il suo vecchio maestro Monaco per chiedergli notizie su chi e come l’avesse lasciata in fasce sulla porta del monastero, ma il maestro le risponde che potranno parlarne solamente di persona.

– Keryon, dopo le rivelazioni di Quimae, apre una vecchia lettera di suo padre (adottivo) in cui è menzionata questa Nìniel – che aveva amato ma non aveva potuto sposare perché lei era una Phiarlan e lui un Signor Nessuno – e racconta di come lei in punto di morte gli avesse affidato il bambino pregandolo di tenerlo lontano dalle grinfie del padre biologico; fa anche il nome di Alabass, che Keryon credeva fosse semplicemente il cugino che gli aveva causato lo screzio con la sua famiglia, e che invece a quanto pare non ha nulla a che vedere né con i Phiarlan, né con i Moonshadow, ma sembra essere un Tinu’viel; molte cose al momento fanno supporre che sia il padre naturale di Keryon e Quimae, il che li rende anche parenti di Antares/Erunir.
Al Casato dei Phiarlan chiedono di Nìniel, ma ottengono solo la conferma che sia morta… però scoprono che un Elfo, corrispondente alla descrizione di Alabass, li sta cercando, e già da qualche tempo.
Una volta ricongiunti ai loro compagni e messi al corrente della situazione, i due tentano di mettersi in contatto con Azimuth, ma apparentemente senza successo.

– Alhambra, tornata a casa, ritrova suo fratello molto più in forma di quanto non fosse l’ultima volta che s’erano incrociati. Sua cugina, Stella, però è sparita. Viene contattata da un compagno di Viktor, Shalme, che le confida di essere molto preoccupato perché ha scoperto che Viktor sta tenendo a bada il mostro che ha dentro con l’energia positiva assimilata dall’uccisione dell’Alto Prelato di Dol Arrah – dato per disperso giorni addietro.
Una sera, Viktor porta sua sorella a cena fuori in un ristorante di pregio di Volta-del-Cielo. Lei, turbata dalle rivelazioni di Shalme, è a disagio ed esagera con il bere; lui cede alle proprie pulsioni e la fa sua per ben due volte, prima nell’ombra di un vicolo e poi nel talamo di una locanda. Il mattino seguente, schiacciato dal rimorso per le proprie azioni e sconvolto nel venire a sapere che la sorte dell’Alto Prelato è stata scoperta, Viktor si dilegua. Sua sorella, furiosa, decide di tenersi impegnata nella ricerca di Stella; negli Ingranaggi però si imbatte in Dekron, ancora fuori di sé, che di nuovo cerca di farle violenza. Mostrandosi vagamente accondiscendente, Alhambra viene a sapere che Azimuth è in realtà un changeling. Decide a quel punto di agire di testa propria e manda un nuovo messaggio al Mago, che questa volta risponde e accetta di incontrarla.

Ultima puntata: Keryon e Quimae fanno un ingente prelievo dai propri risparmi e – dopo un’infruttuosa visita ai Phiarlan – si recano a Shae’lias dove trovano un Druido disposto a scrutare per loro. Scoprono così che Antares tiene dei barboni rinchiusi nei sotterranei di casa sua, ma quando cercano di spiare Alabass si ritrovano di fronte all’occhio della Testa Gigante, e Quimae rimane ustionata al viso. Tornano quindi di gran carriera a Casa Jorasco, e mentre Alhambra medica la compagna Mezzelfa la mettono al corrente degli ultimi risvolti. Decidono quindi di denunciare quanto hanno visto al buon sergente Dolom, il quale però ammette di non avere idea sul da farsi. Keryon decide di parlare con Muroni, e si danno appuntamento alla locanda dove alloggia Quimae; la Discepola dei Draghi confessa di stare a sua volta brancolando nel buio poiché le sue divinazioni hanno smesso di dare responsi. Sull’onda del trasporto, poi, i due Elfi finiscono con il copulare appassionatamente… e poi la sessione si conclude con la nottata penosa Alhambra, che nei suoi incubi rivive la serata trascorsa con Viktor, il quale però all’improvviso si trasforma nella creatura umbratile, la trafigge con un dito all’addome e lei si sveglia di soprassalto dopo una visione mostruosa di un neonato demoniaco.

Poi io non devo andarci in fissa?


Meno cinque…

A casa nostra stanno facendo lavori sulle condutture e anche stamattina è passato l’amministratore di condominio ad avvertire di non usare lavandini e gabinetti. Così, tanto perché mia madre è a Berlino una settimana e io comunque non avevo di meglio da fare, sono andata a casa sua a farmi la doccia – con buona pace di Oreste, che se l’è filata con aria profondamente scazzata quando ha visto il cane – e a scroccare il caffè dalla nonna.
Mi sono portata via il pccino per passarmi il tempo, speravo mi venisse l’ispirazione per buttar giù due righe ma ancora niente di niente. Ho cominciato a scrivere questo post che ero seduta in terrazza a godermi un po’ di sole (miracolo!) ma la verità è che mi sento un po’ un’anima in pena e non trovo pace da nessuna parte, nonostante i capelli lavati e stirati. Così a mezzogiorno e mezzo sono tornata a casa, non avevo la più pallida idea se potessi adoperare il lavandino o meno, ma mi stavano girando le balle perché alle tre e mezza dovevo riuscire a passare all’APA a ritirare delle carte della Naomi prima che facessero la muffa lì, e Yuri continuava a farmi questioni insulse perché gli pesa il culo fare qualsiasi cosa. Il fatto che non si riesca MAI ad essere puntuali ogni volta che c’è da darsi appuntamento con qualcuno – perché si addormenta, perché si chiude in bagno, perché ci mette una vita a prepararsi e via discorrendo – mi sta veramente mandando fuori di testa. Oggi gli ho impedito di mettersi i vestiti da casa, ho portato fuori io il cane alle 2 e 30 e siamo riusciti ad arrivare a Camolino con ben DIECI minuti di anticipo… pentitevi, la fine è vicina.

Mancano cinque giorni al Reptiles Day. Quattro giorni se Yuri riesce a mettersi d’accordo con la Barbara dei furetti per andare a prendere Cassiel venerdì pomeriggio. Sarà una settimana snervante. Ho la netta sensazione che il mondo intero sia impegnato in attività interessanti TRANNE ME, e se pure questa settimana salta una sessione di gdr comincio a mordere.
Stanotte ho sognato di essere una di quelle ragazzine-mostro degli horror giapponesi, ammazzavo gente in maniera veramente angosciante. E mi sono svegliata all’una, e poi alle 3:20, e poi alle 4, ci ho messo un’ora e mezza a riprender sonno e alla fine alle 6:30 è suonata la sveglia (che io odio con tutto il fegato perché evidentemente per spegnersi ha bisogno di un allineamento planetario propizio che si verifica minimo ogni 30 secondi. Non si spiega altrimenti perché ca22o lui ci metta così tanto a farla tacere).
Non credo di essere una persona violenta… ma mi ci fanno diventare.
E sabato al matrimonio di Luca e Sabrina abbiamo preso tanto di quel freddo che stasera siamo con il mal di gola incombente tutti e due.
Taci che ormai è finito anche lunedì!


Messaggi

Perché noi non ci si illuda di passare un’intera settimana senza rogne, ecco che stamattina alle 6:40 telefona Cristiana perché i cavalli sono scappati dal recinto. Niente di che, fortunatamente, nel senso che sono usciti a pascolare nel prato del vicino, e non si sarebbero neanche mossi da lì se non fosse stato che questo accidentalmente li ha spaventati quando s’è svegliato e ha aperto gli scuri di casa sua; sono scappati lungo la strada ma poi sono anche tornati indietro per conto loro e li abbiamo ritrovati che brucavano dietro casa di Bruno in attesa che qualcuno aprisse loro il cancello e li riportasse dentro. Mica scemi.
Alle 8 siamo rincasati, tutti bagnati e pieni di fango. Yuri è andato a lavorare e io sono rimasta ancora per un po’ a remenarmi a letto, prima di decidere che c’erano da fare un po’ di mestieri.
Ho fatto un sogno particolare, questa notte, di quelli che restano impressi anche se di fatto non sembrano gran che… c’era Yuri che mi regalava un libro di favole con un sacco di bei disegni. Parlava di un clan di streghe-lupo che dormivano nel folto di una foresta, e si risvegliavano per mangiare soltanto in determinati giorni dell’anno – ma quando questo succedeva, portavano morte e distruzione ovunque andassero. C’erano sempre, però, alcune streghe del clan che erano ancora troppo giovane per mutare in lupo – e cadere in letargo – ma forti abbastanza da tener testa ai loro parenti che si risvegliavano (di solito uno o due alla volta, mai tutti insieme); erano una sorta di custodi, tenevano le belve lontane dai villaggi ed evitavano che facessero stragi. Nella favola, però, ne era rimasta solo una, e quando alla fine riusciva a rimettere in quiescenza la zia/sorella (non mi ricordo bene…) che si era risvegliata, scopriva di essere ormai cresciuta abbastanza da cadere a sua volta vittima della maledizione. La favola finiva con tutte le streghe in letargo e nessun custode rimasto ad impedir loro, al prossimo risveglio, di fare danni, e in grado di rimetterle a dormire. Mi sono rimaste impresse proprio le parole “nessun successore”.
Non so, mi sembra una specie di racconto-parabola come quelli dei Nativi Americani… mi sono svegliata che erano le 3:15 del mattino e mi sono alzata per prendere nota. Cosa di cui in parte mi sono pentita poi alle 6:30 quando è suonata la sveglia. E poi il telefono. Ma va bene così.

Ieri pomeriggio, a casa di Laura, abbiamo tavolato. Abbiamo deciso di approfondire lo shapeshifting e volevamo fare il punto della situazione per quanto riguarda il lavoro con gli animali totem… sono stata contenta di sapere che Vick è soddisfatta di come lavoro e mi ha definito espressamente “a buon punto”, tanto da incoraggiarmi a tentare di mutar forma con un totem che in realtà non è uno dei miei soliti – ma è quello di Nicoletta, tra l’altro, la Lince.
Impegni mondani permettendo, comincerò a lavorarci su.

Nel frattempo, a New Orleans, Raven, Jake, Fabrizio, Rozen e Alex dovranno farsi spedire a Malta per conto del Principe e cercare di scoprire quali segreti Gerardo Sasso s’è portato nella tomba. Abbiamo decretato che il martedì sarà il giorno fisso per Vampiri e il giovedì per D&D.


Il nUovo

L’ossidiana fiocco di neve per le paturnie fa miracoli, sapevatelo… anche se rimango dell’idea che gli effetti di pietre e cristalli siano abbastanza soggettivi, non tutto funziona alla stessa maniera per chiunque.
Ad esempio, adesso non mi è chiaro se come “effetto collaterale” c’è che nelle ultime due mattine se non fosse suonato il telefono avrei dormito beatamente fino alle 11, ma può darsi che sia il tempo, che sia la SAD. Insomma, ieri alle 23:30 quando sono andati via i compari di D&D stava NEVICANDO.

Ho fatto un sogno strano, uno in cui venivo a sapere che uno dei miei cugini si era suicidato perché era depresso e non ne avevo idea… e io dovevo fare una specie di rito magico, ma di una tradizione che non era la mia e che conoscevo a malapena, come fosse hoodoo, qualcosa con una bottiglia in riva al mare, per curare la sua anima. Mi sono svegliata un po’ turbata.
Sto cercando di tener fede al buon proposito di Ostara ed ho ripreso in mano il libro. Ho trovato un paragrafo interessante, con una lista di situazioni di lavoro con le divinità che vanno dall’invocazione alla possessione totale, così ho deciso di tradurla per il mio blog su tumblr. Penso che se mai dovessi riprendere un progetto di un blog “pagano” potrei usare quello. Il “reblog” fine a se stesso mi ha un po’ stancato.

Ah, e per la mia maratona horror sto guardando L’Ultima Casa a Sinistra, il remake del 2009… per quanto sia esattamente quel genere di americanata di cui mi stufavo nel post precedente, devo ammettere che la trama dà una certa soddisfazione. Il gruppo di cattivoni sbandati uccide una ragazza e ne stupra e ferisce un’altra, poi fanno un incidente in auto e trovano rifugio GUARDA CASO presso la famiglia della ragazza sopravvissuta (che, ad un certo punto, più morta che viva, riesce persino a riguadagnare la soglia di casa). E graziaddio la madre non è la solita perfetta imbecille e capisce al volo chi si sono tirati in casa. Devo dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa da questa cosa, ci hanno abituati ormai a perfetti idioti… questi no, questi si armano e si vendicano in maniera veramente molto granguignolesca. Anche un po’ troppo (infierire su un setto nasale già rotto, infilare un braccio nella bocca del tritarifiuti e finire in bellezza con un martello nel cranio è un tripudio di sangue e urla disumane), però mi ha coinvolto. Un pochino. Poco.
Però il finale è una chicca splatter, mi tocca ammetterlo.

L’altro giorno avevo aperto il mio uovo di Pasqua… ne avevo comprato uno della Kinder, mi sento una delle poche persone al mondo a stravedere per il cioccolato bicolore; solo che ho avuto la malaugurata idea di dimenticarmelo – aperto e quasi finito – sul divano. Così giovedì mattina ho trovato la carta, perfettamente ripulita, sul pavimento. E il cane aveva una strana espressione noncurante.
Giovedì alle due meno poco, comunque, Yuri è tornato a casa con un uovo gigante tutto per me. Perché è un ammmore. Mi sa che domani lo apro.


E sette!

Dormito poco e sognato un sacco… non avrei dovuto guardare il conto corrente prima di andare a dormire. Beninteso, ci sono esattamente i soldi che dovrebbero esserci e sono ancora somme a quattro cifre; ma dovrei conoscermi, ormai, abbastanza da sapere che non dovrei servire le angosce notturne su un piatto d’argento, così.
A dispetto dei pensieri funesti, comunque, ho fatto dei bei sogni… ho sognato che Naomi era tutta bella pulita e cavalcavamo nella neve. Ho sognato anche qualcosa di epico a proposito di umani dai superpoteri che venivano reclutati nella Gilda degli Assassini e altri umani vincolati ai primi da un legame spirituale. Non mi ricordo bene che parte io avessi in tutto questo, ma la trama era avvincente.
Ho anche pensato che potesse essere colpa del braccialetto di ambra… l’altro giorno sono andata a casa da mia madre a prendere tutte le mie pietre (e mi sono accorta di avere un’acquamarina che non ricordo assolutamente quando o dove l’abbia comprata), ieri m’è capitato per le mani e l’ho rimesso al polso. Ma se questi sono i risultati, mi sa tanto che può tornare insieme alle sue sorelline e i suoi fratellini sulla mensola. Oggi proviamo con l’ametista.

E così oggi Yuri ed io compiamo 7 anni insieme 😀
Non abbiamo la più pallida idea di come festeggiare… di mio confesso che la cosa mi sia passata di mente svariate volte nell’ultima settimana – anzi, se non fosse stato per le notifiche di Couple è addirittura possibile che me ne sarei ricordata stamattina leggendolo su Facebook.
Ieri notte, a letto, ha detto una cosa molto carina… io mi stavo lagnando del fatto che mi sento come se mi fossi ammosciata e non avessi più nulla (da farmi venire in mente – NdA), e Yuri mi ha risposto “non è vero, è perché invece abbiamo tutto“. E ha dannatamente ragione. Una volta uscivamo tra di noi per riuscire a stare insieme tra di noi, adesso viviamo insieme e quando usciamo è per stare con altre persone. Ogni singolo giorno potrebbe essere il nostro anniversario se fosse una questione di atmosfera e di cose carine.
D’altro canto abbiamo ancora un sacco di progetti per la casa, ma non ce n’è uno che si possa risolvere nell’arco di un giorno, tanto da poter dire ok, questa cosa la facciamo per l’anniversario.
Si potrebbe anche non fare proprio niente, naturalmente. 7 è un bel numero ma non dice gran che… l’anno prossimo, teoricamente, potremmo festeggiare per aver superato la fantomatica “crisi del settimo anno”. Fra tre anni potremmo festeggiare la doppia cifra.
Oppure potremmo considerare la casa nuova come la celebrazione MAXIMA. Valuto tutte le opzioni… è un buon passatempo, tra gli altri che mi sono trovata ultimamente…